Parrocchia Sacro Cuore di Gesù Randazzo

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Chiesa di San Vito

La Parrocchia


Storia

La chiesa di San Vito, oggi gestita da questa Parrocchia, fu edificata a Est della città e dista circa quattrocento metri dalle mura, anche se oggi risulta inglobata nella città e da il nome all'omonimo quartiere in cui sorge. Essa è una delle più antiche chiese della città, la sua costruzione appartiene a quel filone di architettura sacra dell'età normanna, risalente all'ultimo decennio del XII secolo. La chiesa oggi è visibile su tre lati: la facciata, il lato settentrionale e quello meridionale mentre l'area absidale e chiusa dentro una struttura rurale.

 

Sappiamo ben poco della storia di questa chiesa e l'unico documento al riguardo è un piccolo libro contabile, conservato nell'Archivio Parrochiale della Chiesa di S. Maria. Risalente al periodo tra il 1759 e il 1824, grazie ad esso sappiamo che la chiesetta aveva un proprio procuratore, che però dipendeva direttamente dall'Arciprete della Città. In più oltre alle normali celebrazioni, ogni anno veniva solennizzata la festa del suo Titolare con grande partecipazione popolare. Tuttavia la piccola chiesa decadde rapidamente, anche a causa delle ristrettezze economiche, e dopo essere stata abbandonata divenne magazzino, poi legnaia e infine fucina. L'edificio subì un primo restauro esterno nel 1956, e un secondo restauro interno ed esterno nel 1989.

Da una decina d'anni la Parrocchia Sacro Cuore di Gesù, gestisce la Chiesa di San Vito celebrando una volta a settimana la S. Messa e il S. Rosario.



Struttura
La  chiesa è realizzata con pietrame lavico legato con la calce e l'integrazione di cocci di cotto, un tempo la parte inferiore era ricoperta da uno strato di malta bianca. Essa racchiude nel suo interno una pianta rettangolare a navata unica coperta da tetto ligneo a vista, che termina in una piccola abside semicircolare estradossata, al di sopra della quale si apre un oculus. Le pareti della chiesa, in origine, dovevano contenere affreschi che però andarono perduti, in parte a causa dello stato d'abbandono, e in parte deteriorati dal fumo nero della forgia a carbone del fabbro. L'interno è scarsamente illuminato, dato che le uniche aperture a dare luce sono: l'oculus posto sulla facciata, quello posto sopra l'abside e la monofora absidale.
La semplicità interna della chiesa riaffiora nella facciata, a coronamento orizzontale, in cui si apre un portale in stile gotico ad arco a sesto acuto, sormontato nella parte superiore da un oculus; conclude la facciata un campanile a vela con apertura ogivale. ln tempi recenti, essendo stato abbassato il piano stradale antistante l'ingresso della chiesa, si è reso necessario realizzare una gradinata per permettere l'accesso in chiesa. Sul lato meridionale, si apre un portale architravato con mensole sagomate che era sormontato, fino al 1989, da una lunetta cieca a sesto acuto in pietra lavica. L'edificio, nel corso del tempo, non ha subito alcuna trasformazione esterna, pertanto, la sua struttura architettonica originale non è stata alterata.


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